QUESTIONE BANNOCK, CARANNANTE: “SODDISFATTI PER AVER RISOLTO IL CONTENZIOSO”

Antonio CarannantePROCIDA (c.s.) – Si conclude finalmente la vertenza giudiziaria per la gloriosa motonave Bannock, varata nel ’43 e ormai da anni in stato di abbandono nel porto di Napoli. Tra varie difficoltà, è stata ceduta a una società privata con transazione di un debito del Comune di Procida per circa 500.000 euro per servizi di guardiania dal 2010 a oggi.

Nel 2005, la nave era stata donata dalla Capitaneria di Porto di Napoli all’istituto tecnico-nautico F. Caracciolo – G. da Procida, affinché fosse inserita in programmi culturali. Il Comune di Procida, nelle passate amministrazioni, si era assunto l’onere di portare la nave oceanografica nel porto dell’isola e di trasformarla in nave-museo per studenti e turisti. Purtroppo, il progetto non era mai stato realizzato perché il trasferimento della nave avrebbe richiesto una modifica del porto di Procida, irrealizzabile a causa di problematiche geologiche. La nave pluridecorata che aveva contribuito a salvare tante vite durante lo sbarco in Normandia e che era stata protagonista di tante ricerche scientifiche, finiva la sua carriera tra incuria e degrado. Di recente, la Capitaneria del Porto di Napoli aveva intimato il Comune di Procida di sgomberarla dal molo e di rispondere delle spese di guardiania.

Il Sindaco Dino Ambrosino e l’Assessore con delega al Contenzioso Antonio Carannante, protagonisti del buon esito della vicenda, sono molto soddisfatti del risultato: “La vicenda della motonave Bannock era tra i primi contenziosi del Comune che aveva destato la nostra attenzione per la forte criticità che aveva per l’ente, e che quindi andava risolto al più presto. Non entriamo nel merito della bontà del progetto originario che prevedeva il patrocinio del Comune di Procida nella ristrutturazione della nave senza aver preventivamente verificato se se fosse materialmente possibile la prevista collocazione della stessa nel porto commerciale dell’isola, ma certamente quest’amministrazione ha posto fine a un’annosa questione che si trascinava dal 2006 senza trovare una concreta soluzione, mentre i debiti hanno iniziato a lievitare”.

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