RISCHIO DISSESTO A PROCIDA, DAL COMUNE ANNUNCIANO: “STIAMO PORTANDO AVANTI UN PROGRAMMA DI RISANAMENTO”

Dino Ambrosino, sindaco di Procida (foto di Stefano Vitiello)
Dino Ambrosino, sindaco di Procida (foto di Stefano Vitiello)

PROCIDA (c.s.) – Lunedì 14 settembre u.s. l’Amministrazione Comunale ha fatto pervenire alla Corte dei Conti la memoria difensiva e le controdeduzioni rispetto alla richiesta del Magistrato Istruttore, che ritiene: “… nella prospettiva unitaria della procedura di riequilibrio ex art. 243 bis del TUEL che l’accertamento ad oggi di grave e reiterato inadempimento degli obiettivi intermedi del Piano di riequilibrio finanziario, oltre alle precarie condizioni finanziarie dell’Ente, possano condurre l’Ente alla dichiarazione di dissesto…” , non avendo l’Amministrazione Comunale (uscente) rispettato gli impegni assunti col “Piano di pre-dissesto” nel periodo che va dal 2013 al mese di giugno 2015!

Quindi, se eventualmente sarà dissesto finanziario, è solo per questo motivo. Detto ciò si ribadisce che questa Amministrazione Comunale sta mettendo in campo ogni sforzo per evitare il dissesto finanziario adottando misure credibili e realistiche, cominciando a rendere concreta l’azione amministrativa prospettica di questo Comune, come testimoniano gli organi di controllo finanziario e gli organismi istituzionali ed economici. E questo verrà ribadito dinanzi alla Corte dei Conti nella prossima adunanza pubblica, perché il dissesto è una sconfitta per tutta la comunità, fermo restanti le responsabilità delle precedenti amministrazioni.

Si coglie l’occasione per ribadire che, al momento, non esiste alcuna normativa di legge, ne alcuna giurisprudenza, ne alcuna prassi che consentono un comportamento economico-finanziario diverso da quello fin ora tenuto dall‘Amministrazione Comunale insediatasi il 10 giugno u.s.. Sventolare altre ipotesi significa fare una comoda teoria senza alcun riscontro tecnico-giuridico. Il Comune di Procida, visti i precedenti che lo hanno reso poco credibile al giudizio della Corte dei Conti, ha oggi più che mai la necessità di portare avanti un’azione di risanamento concreta e conforme alla normativa vigente. Non è più tempo di teoremi. Del resto non si capisce perché, se c’era una possibilità alternativa per evitare questo stato di cose, non sia stata adottata precedentemente.

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