ISCHIA D’INVERNO, PERCHÉ VISITARLA ANCHE NEI MESI FREDDI

foto di Francesco Esposito
foto di Francesco Esposito

di Gianni Mura (da “D La Repubblica”, 27 dicembre 2015)

ISCHIA – Da mezzo secolo almeno l’isola d’Ischia accoglie l’invasione più gradita: quella dei turisti. Tante altre invasioni e dominazioni nella sua storia: greci, romani, visigoti, vandali, saraceni, normanni, svevi, angioini, aragonesi. Posizione strategica, nel golfo di Napoli. Bellezze naturali, clima dolce, l’ideale per lo svago ma anche per la salute: sorgenti termali, fanghi curativi che attirarono anche Giuseppe Garibaldi, ferito a una gamba nella battaglia d’Aspromonte. Una specie d’isola tropicale nel Mediterraneo, la chiamano l’isola verde per la ricchezza e varietà della sua vegetazione: dai castagni lungo i fianchi del Monte Epomeo (un vulcano spento) alle ginestre, dai pini alle querce. Nell’800 e nella prima metà del ‘900 Ischia era meta di viaggiatori inquieti: Oscar Wilde, Henrik Ibsen che vi scrisse “Peer Gynt” , Truman Capote che vi sbarcò nella primavera del 1949. Al momento di toccar terra, gli si ruppe l’orologio. Lo interpretò come un segno del destino: un luogo da vedere con calma, senza fretta. Ci rimase quattro mesi, in una locanda di Forio. Allora l’acqua potabile arrivava con le cisterne, sulle navi.

Era un’isola selvaggia e in parte, all’interno, lo è ancora. Un’isola di contadini, fitta di vigne scoscese, anche ai nostri giorni ad alcune si accede solo via mare e l’uva è trasportata a dorso d’asino. Per secoli, a Ischia, il mare è stato solo il contorno di una terra lunga 10 km da est a ovest e 7 da nord a sud. Dal mare spesso arrivavano i pericoli, la salvezza era l’interno con i suoi burroni, le sue grotte, i mille nascondigli. La riprova: il piatto tipico ischitano, quello dei giorni di festa, è di terra e non di mare: coniglio in umido.

Il grande balzo in avanti, economico, turistico e, purtroppo, anche per quanto riguarda la cementificazione, Ischia lo fa grazie al cinema. Sue due fronti. Il primo è quello hollywoodiano: “Il corsaro dell’isola verde”, con Burt Lancaster, regia di Robert Siodmak, è in parte girato a Ischia, nel 1952. Il kolossal “Cleopatra” nel mare di Ischia, di fronte alla spiaggia dei Maronti, ricostruisce la battaglia di Azio. Il film, con Liz Taylor, Richard Burton e, nel ruolo di Cesare, Rex Harrison, regia di Joseph Mankiewicz, doveva costare 2 milioni di dollari e ne costò 44. E’ ricordato per i cambi d’abito di Liz-Cleopatra (ben 65, parte sia un record), per il travolgente amore tra i due protagonisti e per i frequenti e chiassosi litigi. Una mattina una barca di pescatori trovò in acqua molti capi eleganti e i pescatori si chiesero da dove fossero piovuti: dalla stanza dell’hotel Regina Isabella Liz aveva buttato in mare buona parte del guardaroba di Richard. Altro amore tempestoso, stesso scenario, tra Ava Gardner e Walter Chiari.

Il Regina Isabella introduce il fronte italiano. Angelo Rizzoli, magnate milanese dell’editoria e produttore cinematografico (Cineriz), affascinato dall’isola vi costruì il primo grande albergo e anche il primo ospedale. Grazie alla sue conoscenze, Ischia diventò rivale di Capri, quanto a mondanità. Per le sue strade passarono Totò e Sophia Loren. E qui Charlie Chaplin presentò nel 1957 in anteprima mondiale “Un re a New York”, da lui, scritto (anche le musiche), diretto e interpretato. Fu uno dei due film (“La contessa di Hong Kong”, con Sophia Loren e Marlon Brando l’altro, 1967) che Chaplin girò fuori dai confini Usa, dove il maccartismo gli impediva di rientrare. Su consiglio di Rizzoli, molti registi italiani ambientarono film a Ischia.

La notorietà internazionale portò sempre più turisti, ma il benessere molti ischitani, reclutati come comparse nei film hollywoodiani, l’avevano già conosciuto. Di qui un sorgere di pensioni, pensioncine, piccoli e grandi alberghi, con conseguente diminuzione del verde, che però resta ancora trionfante, in molte zone. O per la storia o per il clima o per il mare o per le terme o per il trekking o per lo shopping o per la cucina o per i paesaggi o per i vini o per tutto un po’ di queste opzioni, vale la pena di passare qualche giorno o tanti giorni a Ischia. Testimonial più nota, al momento, la cancelliera tedesca Angela Merkel, molto rispettata dagli ischitani perché paga tutto di tasca sua, anche il biglietto del traghetto.

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