PROCIDA – “La scelta di affidare alla ditta Salvatore Rossi la gestione delle stampe del Comune di Procida rientra nel nostro piano di taglio alle spese”. Il sindaco di Procida, Dino Ambrosino, giustifica con queste parola la decisione di concedere alla ditta Rossi le stampe del comune. “D’ora in poi – prosegue Ambrosino – ogni ufficio non potrà più stampare in proprio con una miriade di apparecchi difficile da controllare e manutenere. Tutto sarà centralizzato in quattro postazioni con un risparmio di apparecchi, elettricità, toner e carta. Difficile comprendere – afferma il primo cittadino – l’ipocrisia di chi grida allo scandalo. Per accumulare 24 milioni di euro di debiti, quanti miliardi di miliardi di fotocopie avete fatto?”.
Si svia l’argomento per non rispondere. La domanda di Mimì Menico Scala era semplice: perché dare l’affidamento diretto a Rossi (noto sostenitore della lista la Procida che vorrei) per 25.000,€ in 5 anni e non, ad esempio, a Biagio Lombardo o Francesco Lubrano Di Figolo (e forse ne dimentico anche qualcun’altra) che sono ditte che hanno le stesse competenze? Non si poteva almeno chiedere a queste ditte un preventivo e scegliere il più economico? Non era più trasparente? Non era più corretto? Poi non vi lamentate se qualcuno pensa che avete preso questa scelta per premiare chi vi è stato vicino in campagna elettorale e vi siete pagati un delle tante cambiali elettorali.