FOCUS: IL NATALE NELLE DIVERSE CULTURE DEL MONDO

babbo nataledi Lujan Albano

ISCHIA – In Cina viene chiamato “Vecchio Natale”. In Gran Bretagna e in altri paesi è noto come “Babbo Natale”. In Russia si chiama “Nonno Gelo” e negli Stati Uniti è soprannominato “Santa Claus”. Per molti, il simbolo del Natale è rappresentato proprio da questo vecchietto barbuto dalle guance rosse. Ma, forse, non tutti sanno che Babbo Natale, pur essendo un personaggio della fantasia (non è vero bimbi, esiste sul serio!), è legato a tradizioni che risalgono a Nicola di Mira, vescovo del IV secolo. Rimasto orfano, il vescovo ereditò un ricco patrimonio che utilizzò per aiutare i bisognosi. Si narra che regalasse cibo e denaro ai poveri della società, calandoglielo anonimamente attraverso il camino o dalle finestre delle loro case.

La leggenda di Santa Claus è uno dei tanti esempi di folklore legato a una festa popolare. Benché alcuni sostengano che le usanze natalizie traggano spunto da episodi narrati nella Bibbia, in realtà la maggioranza di esse ha origini pagane. Man mano che il cristianesimo si diffuse in Europa, si propagò con esso anche il Natale e la Chiesa Cattolica sfruttò questo evento gioioso per festeggiare la nascita di Gesù. Di conseguenza, il concilio di Tours proclamò che “i 12 giorni che vanno dal Natale all’Epifania erano un periodo sacro e festivo”. Nel  XIX secolo, l’umanità assisté a cambiamenti senza precedenti: con lo sviluppo dei collegamenti stradali e ferroviari, persone, merci e notizie cominciarono a viaggiare molto più velocemente. Da molto tempo gli uomini approfittano delle festività per rafforzare i vincoli familiari e lo hanno fatto anche con il Natale. E’ evidente che oramai questa festività non rappresenta tanto una festa di famiglia, quanto un evento basato sull’economia.  Oggi, sempre più, infatti, ci si appresta nel fare regali natalizi: di negozio in negozio, si scelgono quelli che poi saranno i pacchi che andranno sotto l’albero. Si cercano mete da raggiungere per festeggiare le vacanze al di fuori del proprio luogo natio e si spende molto – forse troppo – in decorazioni ed allestimenti.

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