ADDIO A SILVANA PAMPANINI, ISCHIA RESTERÀ LA SUA “STANZA DEL CUORE”

Silvana Pampanini con Francesco Esposito al Ristorante Duilio
Silvana Pampanini con Francesco Esposito al Ristorante Duilio

di Francesco Esposito

ISCHIA – La popolare e amata attrice Silvana Pampanini ci ha lasciati la mattina del 6 gennaio. Si è spenta all’età di 90 anni, dopo un lungo ricovero di oltre due mesi presso il Policlinico Gemelli di Roma, mentre l’Italia festeggiava l’ultimo giorno delle festività natalizie. Simbolo dell’Italia libera e coraggiosa del secondo dopoguerra, Silvana Pampanini  ha ricevuto l’estremo saluto della sua amata città, Roma, ieri mattina nella Chiesa Parrocchiale di Santa Croce, dove alle 11:00 si sono svolti i funerali. Moltissimi i concittadini dell’attrice che hanno preso parte alla cerimonia funebre, amici e ammiratori; pochissimi i colleghi (i cosiddetti “volti noti” o “vip”), soltanto Elsa Martinelli e Lina Sastri: ennesimo fattore indicativo di quanto stiano sparendo, nel mondo dello spettacolo e della cultura, valori fondamentali quali (in questo caso) il rispetto, la stima e, perché no, la gratitudine, elementi importanti nei rapporti umani e che Silvana Pampanini meritava tutti. Era simpatica, ironica, sempre elegantissima e sopra le righe, una voce inconfondibile e una risata coinvolgente.

Silvana Pampanini con i fratelli Cigliano al Ristorante Duilio
La Pampanini con i fratelli Cigliano al Ristorante Duilio

Amava Ischia, come pochi grandi personaggi l’hanno amata; per lei era il luogo del cuore, il momento del riposo. A Ischia era legata anche da un ricordo molto triste e doloroso come la morte del padre, motivo per cui decise di vendere la sua bellissima casa, dove, ha raccontato, non riusciva più a viverci dopo la scomparsa del genitore. Ma Ischia, per Silvana Pampanini, significava soprattutto trascorrere allegre e splendide serata al Ristorante Duilio in compagnia dei suoi pochi e cari amici, gruppo fortunato capitanato da Antonio e Giovan Giuseppe Cigliano, che lei amava definire “i miei fratelloni”. Non era difficile, nelle calde serate di fine giugno o durante i ventilati tramonti settembrini, incontrarla sul Corso Vittoria Colonna al Porto o ad Ischia Ponte presso la Galleria “Mario Mazzella”. Il suo carattere cordiale e la sua personalità vulcanica le imponevano la necessità di dialogare e confrontarsi con tutti, le piaceva molto aprire lo scrigno della sua memoria e regalare decine di aneddoti legati a quell’aureo periodo del cinema italiano, del quale è stata gloriosa e assoluta protagonista. Ma Silvana Pampanini non voleva fare l’attrice, o meglio, non ci aveva mai pensato. Da ragazza, infatti, frequentò il conservatorio di Santa Cecilia in Roma per seguire le orme della zia, Rosetta Pampanini, popolarissima cantante lirica. Ma nel 1946, dopo aver partecipato a Miss Italia (dove vinse per una agitatissima e originale “sommossa” popolare), le fu offerto un contratto di lavoro dalla 20th Century Fox; e così  iniziò una carriera luminosissima.

220px-SilvanaPampaniniIl vero successo arrivò con “Bellezze in bicicletta” nel 1951 anche se un anno prima era stata molto apprezzata nel film “47 morto che parla!” al fianco di Totò. Sono tanti i film che hanno immortalato la bellezza e il talento di una delle più grandi attrici del novecento italiano: “Un marito per Anna Zaccheo” (1953) di De Santis, “Un giorno in pretura” (1954) di Steno, “La bella di Roma” (1955) di Comencini, “La strada lunga un anno” (1959) di De Santis, film candidato anche all’Oscar come miglior film straniero, e tantissimi altri, dove ha recitato al fianco di attori come Vittorio De Sica, Paolo Stoppa, Alberto Sordi, Marcello Mastroianni. La sua carriera non si limitò all’Italia, infatti, molte furono le sue collaborazioni a produzioni cinematografiche internazionali, prima tra tutte la Francia, dove era talmente ammirata e popolare che veniva chiamata con un altro nome, Ninì Pampàn, datole dal direttore de “Le Figaro”. Insomma, la sua è stata una vita piena di soddisfazioni, vissuta in modo “scandalosamente perbene”, come il titolo che diede alla sua autobiografia.

Silvana Pampanini alla Galleria Mazzella a Ischia Ponte
Silvana Pampanini alla Galleria Mazzella a Ischia Ponte

La sua bellezza prorompente ha incantato e infranto i cuori di centinaia di uomini, molti attori, tra cui William Holden e Orson Welles, lei stessa ripeteva spesso «ho avuto più corteggiatori che mal di testa». Spero che in futuro la memoria di Silvana Pampanini resti e non svanisca, come capita spesso in Italia con i grandi personaggi che hanno dato tanto e bene; purtroppo, di questi tempi, al popolo (che pian piano diventa sempre più massa) piace la “meteora” che dà troppo e male. Sono convinto che nel ricordo e nel cuore di chi, come me, ha avuto il piacere e il privilegio di conoscerla, resteranno impresse due cose: gli occhi di Silvana, quegli occhi meravigliosi, immutati nel tempo, e la voce unica e inconfondibile, con quella risata sincera e coinvolgente. Si, sono certo che, più di tutto, mancheranno queste due cose! È stata una vera diva, forse l’ultima, una grande attrice, una donna singolarissima, una persona eccezionale che all’Italia mancherà molto.

Addio Ninì Pampan… arrivederci, Silvanella!

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